La presentazione di Bolzano, presso la Biblioteca Provinciale Claudia
Augusta, ha sottolineato alcune aspetti essenziali delle ricostruzioni spaziali
impiegate da Pacher, escludendo la nota progressività artistica per una visione
concreta della singola tavola inserita cronologicamente nel corpus dell'artista
e quindi evidenziata come documento storico dal quale estrapolare anche il
modus operandi. Si è inoltre teso a considerare il maestro brunicense come un
figura dai chiari connotati europei, laddove si riconosca come sua capacità la
mediazione tra la cultura tedesca e quella italiana.
Per quanto concerne i possibili viaggi di "apprendimento
spaziale"compiuti da Pacher in Italia ci si è concentrati sull'ipotesi, peraltro
già espressa nel libro di Pesce, della conoscenza di alcuni codici miniati
presenti in bassa Pusteria che potrebbero aver ispirato Pacher verso forme
italianizzate.
Un sentito ringraziamento va alla Biblioteca Claudia Augusta di
Bolzano che ha reso possibile l'evento.
Per maggiori informazioni scrivi a fmeditore@libero.it